L’ippica in Italia è uno sport molto di nicchia ma che in giro per il mondo è seguito da milioni di persone. Soprattutto nei paesi anglofoni, le corse dei cavalli sono eventi molto popolari e glam. Ma non è tutto oro quello che luccica intorno a questi avvenimenti. Qui di seguito i maggiori scandali che sono scoppiati nel mondo dell’ippica.
Cavalli sgozzati a Sassari
Nel novembre del 2010 sono stati trovati 7 cavalli sgozzati all’interno delle scuderie Pinna di Sassari. Sei di questi 7 animali appartenevano tutti allo stesso proprietario, Salvatore Pili. Il motivo di tale gesto cruento è stato da attribuire alle numerose gare vinte dai cavalli. Gelosia, sabotaggio nessuno lo sa, poichè i malviventi hanno agito in piena notte e non sono stati mai trovati.
Steve Asmussen: Dottor Jekyll e Mr Hyde
Per chi conosce il mondo dell’ippica, avrà certo sentito parlare di Steve Asmussen. In 26 anni di carriera, questo addestratore di cavalli è riuscito a creare alcuni degli affari ippici più di successo. Ha ottenuto più di 6.000 vittorie che gli hanno fruttato più di $21 milioni.
Forse però, tutto questo successo non era dovuto solo alla sua bravura. Nel 2014 infatti, lui e il suo fedele assistente Scott Blasi, sono stati accusati di maltrattamenti verso gli animali da parte della PETA (People for the Ethical Treatment of Animals). L’inchiesta portata avanti dall’associazione per i diritti degli animali, attestava come i 2 uomini somministrassero farmaci ai cavalli a scopi non terapeutici ed utilizzassero scariche elettriche in modo da farli correre più veloce. Il tutto era supportato da un video di 7 ore, in cui si mostravano le prove di quanto sostenuto. I guai per Amussen però non era finiti. Ad aggravare questo scandalo nell’ippica, è subentrata anche la seconda citazione in giudizio dal Dipartimento del Lavoro. L’uomo era stato denunciato da alcuni dipendenti per comportamento non corretto e paghe non retribuite.
Mr. Piloto e il cartello messicano
La storia di questo scandalo sull’ippica è degna di una sceneggiatura cinematografica che ruota intorno a soldi, droga, riciclaggio di denaro e caccia al boss.
Il protagonista in questione è Miguel Treviño Morales, boss della droga e capo del cartello messicano Los Zetas, uno dei più importanti per il contrabbando della cocaina tra gli USA e il Messico. Vista la grande quantità di denaro in circolo, Miguel con l’aiuto del fratello Josè, decise di riciclarlo in un allevamento di cavalli.
I due acquistarono una fattoria che si occupava del mantenimento e dell’allenamento dei cavalli da corsa, investendoci quasi $16 milioni di dollari. Dopo un po’ i loro cavalli diventarono alcuni tra i più vincenti. Nel 2010, uno di questi, Mr. Piloto, vinse All American Futurity a Ruidoso Downs nonostante fosse quotato 1:22. Si parlò della circolazione di mazzette, ma non furono trovate prove.
Le troppe vincite però attirarono l’attenzione sull’attività della famiglia Morales e dopo varie indagini, Josè fu condannato a 20 di carcere.
Lo scambio di cavalli
Tra i maggiori scandali nell’ippica, c’è spazio anche per uno scambio di cavalli. La vicenda risale agli anni ’70 quando Mark Garard era uno dei veterinari più famosi e capaci del tempo.
Fu incaricato di comprare un cavallo da Joseph Taub e la scelta cadde su Cinzano, un cavallo di 3 anni stimato $81 mila. Oltre a questo però il furbo dottore comprò anche Lebano, un animale molto somigliante a Cinzano ma che in 2 anni aveva vinto solo una gara, e la cui stima non raggiungeva i $1.600.
Il medico portò quindi avanti una vicenda di scambi facendo gareggiare un cavallo al posto dell’altro, guadagnando così parecchi soldi con le scommesse ippiche, facendo gareggiare Cinzano al posto di Lebano quando questo era dato a 1:57. La truffa però non andò avanti molto. Un giornalista notò le differenza fisica tra i 2 cavalli e Gerard venne condannato ad un anno di carcere.
Godolphin e il doping
Uno dei maggiori scandali nell’ippica risale al passato recente. Siamo infatti nel 2013 quando 11 dei cavalli della scuderia Godolphin furono trovati positivi ai controlli antidoping. Grazie agli steroidi somministrati agli animali, questi avevano riportato vittorie per più di $2 milioni.
L’allenatore della scuderia, Mahmood Al Zarooni, ammise la colpevolezza del reato e fu immediatamente licenziato. I cavalli invece, furono ripuliti e poterono tornare alle gare.